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Consiglio d'arte

  • In too deep - Dalla rete all'intelligenza artificiale

    15 JAN 2024 · Una mostra nata da una serie di prompts, ovvero da frasi lanciate sul web, e da un lavoro di stratificazione di materiali diversi: come la rete e il tulle. È "In Too deep - Dalla rete all'intelligenza artificiale", dell'artista Giorgio Tentolini che gioca con le nuove tecniche del web al servizio dell'arte. Come ha fatto lo spiega nel podcast ripercorrendo le sue opere più significative, "No One", "Algor", nate proprio grazie alla tecnica dell'intelligenza artificiale, usata per ricreare volti di donne e uomini, esteticamente perfetti, tagliando "materiali semplici" come spiega l'artista. "Gli antichi greci per creare la bellezza ideale univano i visi di diverse persone. La stessa cosa fa il web ed è quello che rende così rassicuranti questi volti che ho creato: il fatto stesso che non esistono, che non rappresentano nessuno" spiega Tentolini, 45 anni, che vive e lavora tra Casalmaggiore, Reggio Emilia e Milano e che ha lavorato nel mondo della moda e della fotografia. "Siamo tutti stranieri, in famiglia, tra gli amici, sul posto di lavoro - spiega - e questi volti rappresentano anche noi proprio perché non sono nessuno in particolare". Social, intelligenza artificiale, arte greca, sensualità, perfezione e sospensione: sono i temi affrontati nelle opere di Tentolini. Nel podcast il suo racconto. Seguendo la suddivisione in capitoli (su Spreaker) è anche possibile visionare le opere di cui l'artista parla e ingrandirle cliccando sul link.
    15m 23s
  • La bottega delle meraviglie di Armodio

    11 APR 2023 · Un dialogo con il pittore Armodio, nome d'arte per Vilmore Schenardi, e la curatrice della sua mostra in Assemblea legislativa, "La bottega delle meraviglie", Silvia Bonomini. È la nuova puntata del podcast, dedicato all'artista che compie 85 anni il prossimo ottobre. Armodio è nato e vissuto a Piacenza, dove ama sempre tornare, nonostante la sua arte lo abbia portato in giro per tutto il mondo, da Roma a New York fino a Bruxelles. Ed è forse Bruxelles la città che ha dato una svolta alla sua carriera. "Lì - racconta Armodio - non si poteva stare tanto all'aperto, e così avevano tutti delle case bellissime, piene di collezioni. Bruxelles era, già da allora, piena di appassionati d'arte, e ho cominciato da una galleria". Armodio ha iniziato a dipingere a 13 anni, il suo maestro Gustavo Foppiani, lo porta nello Studio Spazzali o "Scuola di Piacenza" dove apprende nuove tecniche, trovando una propria identità artistica. Uno stile elegante, raffinato, ma anche gioioso ed ironico.Tra i soggetti che ama dipingere, le caffettiere, i libri, persino un salvapera: "c'è chi mi definisce surrealista ma in realtà disegno oggetti che esistono, dalle forme semplici. Non impossibili. Forse improbabili. Sono disegni che potrebbe fare un bambino, chiamiamole invenzioni" spiega. E invece di Piacenza, la sua città, c'è tutto, come ammette lui stesso. "C'e l'aria, l'atmosfera, i colori, la nebbia padana. Una volta una signora mi chiese 'ma come mai questo cielo?' 'Lei è mai stata a Piacenza?' le risposi. A Piacenza il cielo era così" racconta. Vittorio Sgarbi in una personale a lui dedicata lo definì "pittore senza errori" citando il Vasari. Ancora meglio, "pittore della perfezione" lo descrive Bonomini, e "questo per tre motivi: per la padronanza della materia pittorica, per i trucchi del mestiere appresi durante il duro lavoro di una vita, e per il profondo equilibrio morale e spirituale". "Dipingo sempre, di notte faccio 7 o 8 quadri quando non riesco a dormire - poi la mattina mi sveglio e preparo i bozzetti" spiega l'artista ridendo. In realtà, aggiunge Bonomini, "quando gli chiesi quanto tempo ci mette a fare un quadro, lui mi disse: 'una settimana e una vita'".
    16m 35s
  • La Biennale del mosaico contemporaneo

    11 NOV 2022 · La settima edizione della Biennale del mosaico contemporaneo da Ravenna approda nella sede del Consiglio regionale di viale Aldo Moro a Bologna. Due le mostre: la prima è “Omaggio a Odoacre di Georges Mathieu”, un mosaico definito rivoluzionario, realizzato da un artista precursore della tecnica. La seconda “Con il mosaico. Contemporaneità a Ravenna e dintorni” è una raccolta di 23 opere di artisti contemporanei, alcune davvero sorprendenti e originali. A guidare nel percorso, Sandro Malossini, uno dei curatori della mostra, e Roberto Pagnani dell’Archivio Ghigi-Pagnani. Le due guide illustrano ogni opera, da quella a forma umana, a quella che sembra un giocattolo, da quella più bizzarra a quella che ricorda un trofeo di caccia. E’ possibile seguire tutto il percorso audio di una trentina di minuti, o selezionare anche il singolo racconto sull’opera (solo su Spreaker) qui in basso nei “capitoli” e cliccare per vedere l’immagine corrispondente.
    33m 12s
Il podcast con le mostre dell'Emilia-Romagna. Un breve racconto per ogni opera. Una curiosità sull’artista, una pillola di cultura spiegata, in modo semplice e diretto, dagli esperti.
Information
Author Assemblea legislativa ER
Categories Arts
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